Ogni inverno, molte famiglie parmigiane si trovano costrette a pagare bollette a dir poco astronomiche per il riscaldamento: ogni mese il metano può anche costare qualche centinaio di euro, e va ancor peggio a chi abita in zone rurali non servite dai metanodotti. In questi casi, quando la principale fonte di energia è rappresentata dal costoso GPL, i costi possono lievitare sino all’ordine di grandezza di qualche migliaio di euro. Considerando il fatto che le spese di riscaldamento invernali, abbinate a quelle per il raffrescamento estivo, concorrono al 50% circa del costo dell’energia utilizzata complessivamente dalle case, viene lecito domandarsi se non sia possibile vivere invece in ambienti meglio coibentati che riducano l’incidenza della dissipazione termica. La risposta è sì, e il suo concretizzarsi è rappresentato dalle case in legno che anche a Parma e provincia stanno sempre più prendendo piede a livello di edilizia residenziale, visti anche i vantaggi in termini di isolamento acustico e resistenza agli eventi sismici. Il legno è uno straordinario isolante naturale in grado di tagliare anche della metà i consumi di energia degli edifici residenziali, ed è sull’onda di una sempre maggior sensibilità nei confronti delle questioni ambientali (nello specifico, ridurre le emissioni di CO2) e di risparmio energetico che, in Italia, le costruzioni di questo tipo sono passate dallo 0.5% delle quote di mercato del 2008 sino al 15% circa nel 2015.